top of page

MARISA BOTTAZZI AGNESINI

La Bottazzi Agnesini è nata a Palanzano (PR). Ha vissuto a Cesena, dove ha conosciuto importanti artisti (Sughi, Cappelli) che l’hanno indirizzata all’arte, dopo averne apprezzato l’abilità e la sensibilità verso la pittura. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, studiato i maggiori maestri del Novecento, compreso le Avanguardie e gli esponenti stranieri dell’arte contemporanea. Vive attualmente a Reggio, ed ha insegnato per molti anni a Castelnovo Monti. La sua prima Mostra, a Marola, oltre 30 anni fa, rappresentò il suo primo passo in direzione di un’attività in cui mai ha cessato di dedicarsi.“La sua produzione… si può racchiudere in 4 temi principali – scrive A.M. Goldoni, –  che l’artista ha studiato, osservato, sviscerato: i borghi dell’Appennino, il giardino di Nausicaa, i grandi hibiscus e le Amazzoni ferite.” In ognuno di questi periodi-tematiche l’A. ha espresso una visione delicata, poetica, quasi magica della realtà, trasfigurandola con occhi rivolti a catturare l’intrinseca bellezza e armonia dei paesaggi, dei giardini floreali, delle fanciulle diafane e dalla pelle bianca, lunare. “I fiori di Marisa sono frammenti di anima in cui l’elemento visivo trascende per raggiungere livelli di altissima spiritualità.” (G. Alù). Nelle sue opere di richiamo della classicità e dei miti greci, l’A. manifesta “la metafora dell’avventura intima della donna”, ha scritto M. Hannoun; mentre G. Fabbrici ne ha rilevato “lo svincolo dagli spazi di una visione realistica… verso una trasfigurazione sottilmente malinconica e inquietante.” L. L. Ghirardini ha apprezzato dell’A. l’originale “inventiva”, in una pittura che pur rievocando stili e mode del ‘900 si ritaglia una personale ottica artistica. Abbiamo ravvisato echi di Klein, negli azzurri degli sfondi di molti quadri; isolate panoramiche di villaggi metafisici, alla de Chirico; citazionismo di vari maestri nei nudi femminili, come nelle nature morte e nei fiori. In ogni dipinto vi è però sempre una personale trasmutazione di ciò che gli occhi hanno visto, ammirato, prediletto: sia che fossero squarci della natura e del paesaggio sia che l’A. avesse rinchiuso nella memoria immagini, dipinti, forme e colori dei grandi artisti studiati e continuamente rivisitati. 

 

bottom of page